Gratta e perdi

a cura della Dott.ssa Francesca Alberti

Per azzardo si intende quel gioco in cui si investe denaro senza avere la possibilità di influire sul risultato, in poche parole ci si mette nelle mani del destino affidandogli la speranza che possa cambiare la vita in meglio. Complice la crisi economica che sta attraversando il nostro paese; in questo tragico contesto politico ed economico lo stato ha pensato bene di fare “cassa” inserendo in finanziaria i giochi regolamentati dallo stato, con una potente strategia di marketing utilizzando testimonial famosi nelle pubblicità che davano cosi l’illusione che giocando si potesse magari con un solo euro cambiare il proprio status sociale.

Slot machines, casinò online, ma soprattutto gratta e vinci con nomi cosi suggestivi, come Turista per sempre, Milionario, l’ eredità, Vivere alla grande, l’uno tira l’altro.  Tutti possono acquistarlo infatti si possono comodamente trovare in tutti i tabacchini, al supermercato alle poste, e addirittura nei distributori automatici. Slogan come ” ti piace vincere facile? Gratta e vinci ! Vinci spesso vinci adesso. Insomma non sarai così stupido da non voler tentare la fortuna. Ci si ammala cosi, magari con una piccola insignificante vincita , che attiva nel nostro cervello i circuiti della gratificazione proprio come le droghe ,  il cibo e il sesso. Molto spesso  i tossicodipendenti sono persone predisposte a questa dipendenza, infatti è sempre piu frequente che gli operatori dei servizi si ritrovano questi tipi di pazienti.

In base alle numerose evidenze neurobiologiche acquisite negli ultimi anni, nella nuova versione del DSM 5 il gioco d’ azzardo patologico GAP è stato classificato tra i disturbi addiction and related disordes. Con questa nuova classificazione il Gap assume anche per la comunità scientifica internazionale  lo status di dipendenza, e non più un disturbo del controllo degli impulsi come nel DSM 4. Il GAP è una forma di dipendenza in cui non è implicato un oggetto esterno, chimico, ma l’ oggetto della dipendenza è un comportamento o un attività lecita e socialmente incentivata. Secondo la Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze sono circa 800 mila le famiglie che convivono con un malato di gioco. La patologia definita nel linguaggio comune ludopatia, viene in genere diagnosticata quando sono presenti almeno cinque di queste dieci condizioni.

  1. L’interessato è eccessivamente assorbito dal gioco;
  2. Ha bisogno di giocare con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata;
  3.  Ha ripetutamente tentato di controllare ridurre o interrompere il gioco.
  4. È irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco.
  5. Gioca per sfuggire a problemi oppure per alleviare angoscia o depressione;
  6. Dopo aver perso tenta di recuperare le proprie perdite;
  7. Mente ad amici e familiari per nascondere il proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo;
  8. Ha commesso azioni illegali come frode, furto o appropriazione indebita per finanziarsi;
  9. Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro oppure opportunità scolastiche o di carriera per colpa del gioco.
  10. Fa affidamento su altri per reperire il denaro che gli consenta di tamponare una situazione finanziaria disperata provocata dal gioco. Essendo una dipendenza è possibile rec sarà necessario uno stile di colloquio centrato sulla persona caratterizzato da modalità empatiche e non giudicanti volto a facilitare il cambiamento, coinvolgendo i familiari che possono rappresentare un valido sostegno. Un approccio efficace per affrontare la ludopatia si basa su interventi psicoterapici come la terapia cognitivo comportamentale cercando di istruire il giocatore sui meccanismi che ci sono dietro i giochi, lavorando sul pensiero magico, insieme di affermazioni erronee e talvolta deliranti che albergano nella mente del giocatore. Ecco qualche esempio: ho giocato il 27 è uscito il 28 ci sono andato vicino; appena rivinco quello che ho perso non giocherò più, quella macchinetta oggi non ha ancora pagato ormai deve pagare. Ricordiamoci inoltre che la dipendenza è solo il sintomo, la punta di un iceberg che nasconde un conflitto più profondo.

Visto la larga diffusione di questa patologia, abbiamo pensato di mettere a disposizione con il contributo della banca locale e Comune di Pietrasanta dei cittadini uno sportello di ascolto, con lo scopo soprattutto di informare le persone, le famiglie di che patologia si tratta. Molto spesso le famiglie o i diretti interessati si avvicinano ai servizi quando sono nella disperazione totale, dove l’intervento degli operatori si fa più difficile. Attualmente lo sportello, dove è garantita la massima privacy è formato da una Psicoterapeuta con una grande esperienza sulle dipendenze classiche e da una neo laureata con una tesi proprio sulla ludopatia.
E’ possibile accedere allo sportello chiamando la mattina al seguente numero 0584/72600

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