Unità di strada 1998 – rinfrescare la memoria aiuta a capire meglio

Nardini spiega il funzionamento dell’«unità di strada» di Pietrasanta
«E noi li aiutiamo così ad uscirne»
Il Tirreno di domenica 25 gennaio 1998

VIAREGGIO – «La tossicodipendenza è una malattia del sistema nervoso centrale, spesso cronica, che richiede terapie di lunga durata. La cura è farmacologica, per sopperire alla mancata produzione naturale di endorfine. Dunque la soluzione all’eroina è il metadone, somministrato in dosi adeguate e su tempi lunghi. Ogni altro approccio è soltanto ideologico».
La vede così Roberto Nardini, che dal ’93 coordina a Pietrasanta l’«unità di strada» di via Stagi, dove cinque volontari e un medico (Carlo, figlio di Nardini), sono disponibili dalle 9.30 alle 19, ma reperibili 24 ore su 24 al 72600. «I ragazzi in cura arrivano anche da Taranto come da Trieste. Qui trovano una diagnosi clinica – spiega Roberto Nardini – anziché tante chiacchiere sulla perdita dei valori e via dicendo. Con il metadone li si toglie subito dalla strada, e continuando la somministrazione sul lungo periodo si ottiene un effetto stabilizzatore che consente il reinserimento. A quel punto li aiutiamo a trovare un lavoro, presso gli artigiani della zona o stagionale, o li incoraggiamo a riprendere gli studi».
Secondo Nardini in Versilia la tossicodipendenza è un fenomeno «contenuto ma costante, mentre alla dipendenza da eroina si va aggiungendo l’abuso di alcol e pasticche». Le vittime vengono dalle più disparate situazioni familiari e da tutti i ceti sociali. L’età si va alzando: la trentina di ragazzi oggi in cura in via Stagi ha in media 28 anni. «Il nostro servizio funziona anche a distanza – dice ancora Nardini – perché i “tossici” hanno bisogno anche di qualcuno che li difenda dai Servizi tossicodipendenze della Usl. Al Sert infatti vengono spesso negati diritti sanciti dalla legge come la scelta del medico curante e del programma terapeutico. E poi con il metadone a scalare finisce che un ragazzo viene disintossicato anche trenta volte, ma puntualmente ricomincia».Ma Nardini ne ha pure per le comunità: «Costano un miliardo all’anno di retta, senza aver ancora prodotto un risultato. In troppi continuano a fare dentro e fuori per anni, fino alla volta che escono e muoiono di overdose». Tuttavia Nardini ammette che «a Viareggio e Pietrasanta il Sert funziona bene, anche se non è aperto 24 ore su 24 come dovrebbe. Dopo anni di polemiche oggi lavoriamo in collaborazione, spesso accogliendo in via Stagi pazienti in delega dal Sert. Inoltre istituiremo insieme borse di studio, e iniziative di reinserimento sociale».
Che dire invece della disponibilità annunciata dall’assessore regionale alla sanità Claudio Martini di sperimentare la somministrazione controllata di eroina? Nardini, sebbene «antiproibizionista convinto», ha grossi dubbi sul fatto che gli amministratori e operatori toscani siano all’altezza dell’impresa. «In linea di principio il metodo può funzionare. Ma scelte e decisioni dovrebbero toccare piuttosto a chi non fa tanti discorsi ed opera invece ogni giorno sul campo, dati scientifici alla mano».

 

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