Parla la psichiatra esperta di stalking Lavinia Rossi

Parla la psichiatra esperta di stalking Lavinia Rossi
ospite dell'iniziativa di domattina a Villa Lena di Toiano
La bella Elvira?
Un caso attualissimo

di Cristiano Marcacci
all'efferato omicidio della bella Elvira, 70 anni fa, ai nostri giorni. Niente, purtroppo, è cambiato. La violenza sulle donne è un fenomeno in allarmante ascesa. Di questo, oltre a ricordare la figura della giovane barbaramente assassinata nel 1947 a Toiano, vuol parlare domattina il nostro giornale con l'iniziativa in programma a Villa Lena. Tra gli ospiti ci sarà la dottoressa Lavinia Rossi, specializzata in psichiatria nel 2006. Conseguito il dottorato di ricerca in neuropsicofarmacologia clinica all'Università degli Studi di Pisa nel 2012, si è poi perfezionata in psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale. Si occupa di disturbo post-traumatico da stress, mobbing e stalking.Dottoressa Rossi, settant'anni sono trascorsi invano?«Il delitto del Corpus Domini, così come fu ribattezzato quello di Elvira Orlandini, pone diverse riflessioni sullo stato attuale e pregresso della libertà delle donne. Durante la Seconda Guerra Mondiale le donne diventano oggetto di abuso sessuale soprattutto in Toscana. Molte sono le testimonianze di soldati che avevano l'abitudine di irrompere nelle case italiane e spesso violentare la padrona di casa. I parallelismi sono infiniti leggendo il libro scritto nel 2002 dal giornalista del Tirreno Paolo Falconi. Siamo nel 1947 in un piccolo paese della Toscana, la bella Elvira non dovrebbe allontanarsi se non accompagnata da un'amica e parente come a "normalizzare" la possibilità di un'aggressione. Le donne sono meno protette, forse meno sole di oggi per la presenza di famiglie più numerose. Elvira è bella e piacente, allegra, gioviale, è fidanzata e prossima alle nozze, ma da sempre oggetto di attenzione dei ragazzi della zona. Ma questo non è certo il presupposto per essere vittima di un omicidio, mai risolto e così violento».Per quali aspetti il femminicidio di Toiano assomiglia a quelli di cui ci parlano le cronache attuali?«Qualche lite con il fidanzato, la consultazione di una chiromante, le confidenze fatte ad amiche-sorelle sottendono che il fidanzato sia geloso. Il mix gelosia-tradimento, l'interruzione della relazione, la possibile perdita dell'interesse sessuale sono spesso ingredienti di molti dei femminicidi di cui spesso sentiamo parlare. Il fenomeno tuttora sottostimato, sebbene estremamente patologico, è correlato ad episodi di stalking subiti per anni dalla vittima. Alcune caratteristiche di tale fenomeno sono pedinamento, violazione dello spazio di vita, ricerca di contatto-dialogo-intimità, ostinata violazione della privacy, molestia (telefonica, telematica, personale). Donne con storie di vittimizzazione precedenti, separate, divorziate sembrano oggi più a rischio così come se isolate socialmente ed economicamente. Una precedente relazione finita per mancanza di coinvolgimento può scatenare reazioni abnormi. La vittima è costretta quindi a variare forzatamente lo stile di vita con inattesi costi economici. Fuggire dallo stalker non è la strategia».Un'altra analogia con numerosi casi di oggi: il colpevole non è mai stato trovato...«Quello della bella Elvira è uno dei primi processi mediatici d'Italia. L'interesse del tempo, la necessità di trasferire il processo dal Tribunale di Pisa a quello di Firenze: è tutto estremamente attuale. A 70 anni dalla morte di questa ragazza ci chiediamo giustamente oggi chi possa essere stato il colpevole, ma occorrerebbe soffermarsi anche sulla sua sofferenza, l'impossibilità di ricorrere ad aiuti esterni o di segnalare o denunciare alle autorità comportamenti ritenuti pericolosi»

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