Droga e Società di Daniele Baldi

di Daniele Baldi

L’intervento che farò sarà molto breve, anche perché non ci saranno cose da approfondire. Voglio cominciare subito cosi: che mi fa estremamente schifo la maniera in cui questo seminario è condotto. Sembra un tribunale alla rovescia, in cui i giudici, in questo caso sono medici, psicologi, dottori, cercano di giustificarsi con tutti coloro che hanno a cuore i problemi di questi ragazzi che hanno scelto di bucarsi e che hanno cercato di sforzarsi fino all’ossessione per aiutarli, per comprenderli e per toglierli, come dicono loro, dalla cattiva strada. Allora le cose che si può pensare sono due: o questi signori sono le dame di San Vincenzo che si adoperano per aiutare, a modo loro, e rimettere nel gregge le pecorelle smarrite, ed allora non mi va bene perché non sono cattolico, oppure non gliene importa niente ed allora sono falsi e non mi va bene lo stesso. Sarà perché in questi tempi parlano di droga, di tossicomanie è molto “in” è molto di moda e non pare vero ad associazioni assurde formate proprio in virtù di una carità, dicono loro, disinteressata, operare in questo campo facendo della meschina propaganda ideologica a favore di un sistema, di una società valorizzando strutture tipo la famiglia come uno dei modi per integrare il drogato, mi riferisco all’intervento di quella associazione religiosa di Livorno che fra tante cose che ha detto ha anche proposto di affidare i tossicomani alle famiglie, dice lui aperte, accidenti a quelle famiglie aperte, a sentire questi qua la famiglia dovrebbe prendersi a carico un handicappato, perché bisogna pure aiutare gli handicappati, un bambino, perché sono contro l’aborto e poi anche il tossicomane, ve lo immaginate voi che palazzi enormi si dovrebbero costruire per ogni famiglia aperta tipo questa.

Non voglio soffermarmi, questo lo preciso, sui problemi di carattere scientifico. Riguardo a questo problema purtroppo sono ignorante, è inutile che mi metta a parlare, a fare dei discorsi sul metadone o cose di questo genere perché purtroppo non ho approfondito questo problema.

Io comunque dico che è ora di smettere di prendere in giro la gente, di fare convegni, seminari come questo per dar lustro magari alle amministrazioni comunali che promuovono queste farse sulla pelle di gente che soffre davvero e che forse ha fatto questa scelta di bucarsi, la scelta di diventare un tossicomane, proprio perché non ne poteva più di situazione come queste.

Io non è che sono venuto qua per giudicare qualcuno, io non voglio giudicare nessuno, voglio dire che mi fate tutti ridere, compresi quelli, quelle persone, stranissime secondo me, che qui dentro, nel seminario, oggi e negli altri giorni erano qua, e applaudivano alla stessa maniera magari chi diceva che la droga fa male e chi diceva che la droga fa bene.

E quell’altro che diceva “pinco pallino” e tutti applaudivano, insomma non è mica una sfilata di moda qui che uno viene canta, viene qui al microfono fa la sua canzoncina e quelli applaudono.

Poi una cosa, se un tossicomane viene qui per la prima volta a questo seminario, la prima impressione che riceve è quella che se il giorno dopo va in piazza, va per le strade a dire che si buca, che soffre, siano tutti pronti ad accoglierlo, a trattarlo bene, capirlo; invece io sono perfettamente che se succede una cosa simile questo individuo viene subito emarginato, additato, escluso e magari anche denunciato alla polizia. Io vengo a dire queste cose perché oramai ci sono e mi andava di dirle, anche se continuerete così, non è che me ne importi poi molto. Io, quelli come me, si cercherà sempre di fare di queste cose, rompere le scatole ogni volta che ci si presenta un’occasione come questa: datemi pure del provocatore, dell’estremista, proprio non me ne frega, del drogato come tutti, anche se non sono un tossicomane, comunque non me ne frega. Io alla repressione, come tanti, mi ci sono abituato, all’ipocrisia ad al potere non mi ci abituerò mai.

(atti del seminario sulle tossicodipendenze organizzato da:
Consorzi socio sanitari della Versilia, Distretto scolastico Versilia Nord, Ospedali di Pietrasanta e Seravezza)

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